TOSCANA : etruschi cavalieri e briganti
IL MIO PRIMO VERO TREKKING A CAVALLO
Primo trekking … che emozione !!!
Rientrata dalla vacanza di Capo Verde, dove è nata la mia passione per i cavalli, non ho perso tempo a cercare scuole di equitazione per iniziare ad equitare con un po’ più di consapevolezza ed imparare i rudimenti della tecnica. Ad un amico che è stato nel settore equestre per tanti anni, ho carpito un nominativo di una scuola di equitazione perché alla mia età volevo assolutamente dedicarmi a questo stupendo sport.
Un decina di ore di lezione, monta inglese, e la mia stabilità sulla sella del cavallo ha iniziato a perfezionarsi Presa dall’entusiasmo e dalla voglia di iniziare i miei trekking a cavallo, non posso nascondere che mentre ero in macchina e il maneggio si avvicinava, un po’ di agitazione dentro di me si creava … sono umana …
Paura (plausibile) di non essere ad un livello di tecnica di equitazione tale da poter pensare di partecipare ad un trekking di più giorni, paura di essere rimproverata ( a cinquantanni … ) dall’istruttore perché ti sei dimenticata tutto ciò che ti aveva detto la volta precedente, paura di non farcela a raggiungere l’obiettivo.
Incredulità da parte degli altri cavalieri più esperti, la posso comprendere, ma allo stesso tempo nulla mi poteva fermare dal voler imparare perché dentro di me rivivevo la bellezza, la gioia, la libertà, la spensieratezza, di quando ero stata sul cavallo.
Prenoto la passeggiata a cavallo in Toscana, dicendo che sono una principiante, mi accettano e dicono che hanno cavalli anche per il mio livello; la mia istruttrice felice della mia scelta e sicura della mia riuscita per la grossa determinazione dimostratale.
Evviva!!!! più si avvicinavano i giorni e più ero un caos di emozioni che alimentavano la mia quotidianità;
Preparare ciò che mi sarebbe potuto servire, credo di aver letto in 10 giorni tutti gli articoli esistenti su internet per come ci si organizza e prepara per un trekking a cavallo di più giorni, fino a capire come fare il mio bagaglio.
Inizia la mia avventura!
Credo di avere scritto e riscritto la lista di tutto ciò che mi sarebbe servito enne volte.
Bene, borsone pronto, salgo in macchina e da Bologna vado verso Sorano è definita la Matera della Toscana, per la sua particolare caratteristica urbanistica di numerosi edifici rupestri scavati nel tufo.
Felice, agitata, incredula, ascolto musica, penso, sogno. Il mio primo vero trekking a a cavallo dopo neanche un mese di lezioni. Arrivo la sera precedente la partenza , per rilassarmi e per poter essere in piena forma la mattina seguente.
Nel B&B in cui ho dormito, a dieci minuti di macchina dal maneggio, trovo una coppia di ragazzi : anche loro avrebbero partecipato al trekking. Si parla del più e del meno, si fa un po’ di conoscenza e scopro che sono dei cavalieri “esperti”. Che magnifica notizia!! bene … mi sono detta dentro di me … inizio proprio bene … farò un giorno di prova e poi ritornerò a casina con la “coda tra le gambe”.
La notte è stata un po’ agitata, mille pensieri, mille sogni, mille disperazioni, insomma un po’ di tutto.
Una bella colazione e mi preparo.
Arrivo al Maneggio Belvedere , parcheggio, mi guardo attorno, vedo i cavalli già pronti, già sellati ed incontro Andrea , la nostra guida e titolare del maneggio con la sua compagna Brigitte.
Andrea nota subito la mia agitazione e mi dice di stare tranquilla, mi spiega che ha un cavallo adatto a me e che vuole che stia vicino a lui, dietro al suo cavallo e tutto andrà per il meglio, non mi devo preoccupare degli altri e di come è la loro preparazione, devo solo pensare a stare bene, e a fare ciò che sto sognando.
Vedo il mio cavallo; Havana
Monta americana! Io non sapevo neppure cosa fosse, ma Andrea mi dice che è più semplice per iniziare e rimanere in sella cosi tante ore. Credo alle sue parole con la stessa fiducia di una bimba di prima elementare con la maestra.
Montiamo in sella, inizia il mio sogno, che non è più un sogno ma è realtà!
Il trekking era organizzato per un percorso di sei giorni, io ne avevo prenotati solo 3 per il timore di non riuscire. La coesione tra i partecipanti è stata qualcosa di inimmaginabile, condividere la stessa vacanza, la stessa passione, è stato straordinario: mi sono sentita coccolata da tutti dato che ero la “principiante.”
Dopo la partenza abbiano attraversato campi, stradine di ghiaia, boschetti, la nostra andatura era principalmente il passo, con qualche galoppata, che parolona per me!!! “Galoppare” lo avevo fatto poche volte in maneggio, ed ero un po’ preoccupata, cosi ho trascorso la mattinata a cavallo , con il timore che prima o poi sarebbero partiti al galoppo e credevo di non essere pronta , ma di certo non avrei mai potuto fermare il gruppo per la mia inesperienza.
Andrea dice di fermarsi e prepararsi … a cosa? tutti avevano capito, io no.
Al galoppo naturalmente! Mi guarda e mi chiede se mi sento pronta, io rispondo con un deciso si, non avrei potuto dire altrimenti, ero li e sapevo che lo avrei dovuto fare
REGOLE:
- Si rimane in fila come lui ci ha messo.
- Partenza, velocità e arresto lo decide solo la guida.
- Non si può superare nessuno.
TUTTI PRONTI? CHIAMO IL GALOPPO … In quel preciso momento l’adrenalina mi era salita a mille o diecimila, brivido , entusiasmo, gioia, paura , che mix di emozioni !
Si parte!!! SI GALOPPA – CI SI FERMA E IO SONO LA PERSONA PIÙ FELICE DEL MONDO
GRAZIE AD HAVANA, la mia stupenda cavalla, ho iniziato a vivere il rapporto tra cavaliere e cavallo, sentirlo, sentire il movimento, la velocità.
Quando ci siamo fermati, tutti hanno gioito per la mia contentezza e Andrea addirittura si è quasi commosso … nonostante la sua immagine di “buttero toscano insensibile”.
Il gruppo si è unito poiché io non avrei più rappresentato un elemento di disturbo per la mia impreparazione, ormai c’era la tranquillità di procedere e fare tutto il percorso come da programma.
Durante il trekking si visitano posti stupendi, io non li conoscevo, ho girato mezzo mondo ma ci sono ancora parti della nostra stupenda Italia che mi mancano. Oltre alla bellezza ed emozione di stare sulla sella del cavallo c’era anche la scoperta di posti incredibili, pieni di storia, panorami mozzafiato, paesini quali, Pitigliano, Sovana uno dei borghi medievali più belli d’Italia, in cui sembrava di essere in un mondo incantato per non parlare delle Vie Cave Etrusche, della Selva del Lamone, veramente interessante.
Il trekking è organizzato benissimo, vi dico come:
La mattina inizia la preparazione dei cavalli, si porta loro da magiare e da bere poi si strigliano, si sellano, ed infine quando sono tutti a posto si parte. I bagagli vengono portati dallo stuff con una macchina nel posto dove si arriverà per dormire, a pranzo ci si ferma sempre in posti in mezzo alla natura e la moglie della guida porta tutto l’occorrente per un pic-nic da sogno. Dopo il pic-nic, ci si rilassa sulle amache in mezzo alla natura … Dopo si riparte per altre 3 ore circa fino a raggiungere il posto dove ci si ferma a dormire.
Si cavalca, si chiacchiera, si ride, si scherza ci si conosce, si condivide, dato che la maggior parte del trekking è al passo ed ogni tanto viene spezzettato da un po’ di adrenalina con qualche bel galoppo, quindi c’è la possibilità di comunicare ed interagire.
Arrivati al posto dove ci si ferma per la cena, si sistemano i cavalli, si da loro da bere e da mangiare e poi ci si rilassa in compagnia davanti ad un buon aperitivo e poi alla cena, si crea cosi una coesione del gruppo stupenda, si manifestano le emozioni provate durante il giorno, si parla di se, del più e del meno … un po’ di tutto e poi si va a nanna … E ci si preparerà per le bellezze della nuova giornata.
Esperienza stupenda, persone bellissime, coesione, gruppo, aiuto reciproco, divertimento, rapporto diretto e conoscenza con il tuo cavallo.
Questo è solo un trekking semplice ma molto interessante.
Ancora adesso dentro di me ci sono i sorrisi delle persone, le battute, i momenti di condivisioni, gli ostacoli, quello che rimane è … Un meraviglioso bagaglio umano.